REGOLAMENTO INTERNO

 


 

I – NORME DI COMPORTAMENTO

 

Atleti

Le atlete devono onorare l’impegno preso all’atto dell’iscrizione, impegnandosi sempre al massimo delle proprie possibilità.

Devono saper rispettare compagne, allenatori e dirigenti. Il rispetto delle persone include anche il rispetto per l’età, le gerarchie, gli avversari e gli arbitri.

Devono presentarsi in palestra in tempo utile per cambiarsi e iniziare l’attività in perfetto orario, avendo cura della propria persona e dell’igiene personale.

Devono rispettare gli orari per la convocazione per le gare, e comunicare in anticipo al proprio allenatore e dirigente, l’impossibilità a partecipare all’allenamento o a una partita.

Partecipare all’attività, oltre che un piacere, deve essere un dovere morale, un segno di serietà che si deve avere per sé stessi e soprattutto per la squadra (necessario ricordare che l’assenza agli allenamenti o alle partite danneggia entrambi).

Anche in caso di infortunio (ovviamente non bloccante) è fondamentale la presenza in palestra; aiuta il morale di chi l’ha subito e rafforza lo spirito di squadra.

Le critiche sono sempre gradite (se costruttive); le offese e la maleducazione non sono tollerate.

L’allenatore è la massima autorità in campo per la squadra. Ha il diritto/dovere di scegliere i titolari e le riserve e di convocarli per le partite. Il rispetto delle sue scelte durante le partite è un dovere per l’atleta, che ha il diritto di esprimere il suo parere contrario solo fuori dal campo e in un ambito di educato confronto.

In caso di disaccordo l’atleta può e deve rivolgersi in primis al proprio Dirigente. E’ sbagliato rinunciare ai chiarimenti quando si ritiene di aver subito un torto (un animo imbronciato è la prima delle nostre sconfitte) perché in palestra deve esserci serenità per poter conseguire il massimo dei risultati. La squadra deve fare ingresso sul campo di gioco tutta insieme e vestita allo stesso modo sia nelle amichevoli che nelle gare di campionato.

Allenatori

Gli Allenatori sono consapevoli che una condotta esemplare costituisce un modello positivo, e si impegnano ad agire in un modo responsabile e corretto, promovendo lo sport attraverso un comportamento etico e rispettando tutte le regole dettate dalla Società.

Devono rispettare la dignità degli atleti, indipendentemente dall’età e dal sesso, con equità e lealtà, coinvolgendoli nel progetto e dando loro tutte le spiegazioni (qualora richieste).

E’ loro compito:

− impegnarsi ad essere leali verso la società sportiva, rispettandone e mettendo in pratica le linee guida concordate;

− collaborare con il dirigente di squadra, il Direttore Sportivo, il Direttore Tecnico e gli altri componenti dello staff tecnico della società;

− Impegnarsi ad esercitare un sereno rapporto con tutti i dirigenti della società e con gli addetti alla custodia degli impianti sportivi

− instaurare con le atlete un rapporto consono al proprio ruolo

− essere d’aiuto ai dirigenti di squadra nel far rispettare da parte delle atlete il corretto uso delle cose, delle attrezzature e dei locali

− tenere, durante le gare, una condotta conforme ai principi della lealtà e onestà sportiva, evitando atteggiamenti plateali di protesta o di provocazione, anche per prevenire le intemperanze della propria o altrui tifoseria

− raccomandare alle atlete il rispetto delle avversarie e del direttore di gara

− rispettare gli accordi sui tempi e le modalità di allenamento e comunicare al Dirigente di squadra ed al custode dell’impianto ogni variazione

Genitori

Il genitore è invitato a:

− a sostenere e ad accompagnare il proprio figlio/a nella pratica sportiva della pallavolo,

considerandola un momento importante della sua formazione;

− a partecipare ogni qualvolta il proprio figlio venga convocato ad eventi sportivi se non con

impedimento di forza maggiore;

− a contribuire all’aggregazione societaria partecipando agli eventi organizzati e contribuendo, nei limiti delle proprie disponibilità, con fattiva disponibilità;

− a non assolutizzare tale impegno, riponendo in esso aspettative incongrue, quasi che il figlio/a sia necessariamente destinato a diventare un campione;

− a rispettare le indicazioni degli allenatori e dei dirigenti, senza sovrapporsi o addirittura sostituirsi impropriamente al loro ruolo; a incoraggiare il proprio figlio/a e la sua squadra, senza per questo screditare e svalutare il gioco degli avversari.

− al fine di poter garantire a tutti gli atleti una buona concentrazione durante l’allenamento, amici e genitori potranno restare in palestra solo su autorizzazione dell’allenatore.

Per qualsiasi problema che dovesse sorgere nell’ambito dell’attività sportiva (partite, allenamenti ecc.), si invitano le atlete/i e non i genitori a chiedere personalmente i chiarimenti del caso al dirigente della squadra o all’allenatore. Meno i genitori interferiscono col lavoro dei figli, più li aiutano a crescere.

 

II – ASPETTI ORGANIZZATIVI

 

Visita medica

La visita medica è obbligatoria. Senza la stessa l’atleta non si può allenare né partecipare a manifestazioni sportive.

Per l’attività agonistica dall’under13 in poi, è obbligatoria la visita medica presso un centro medico sportivo abilitato. Per l’under12 e il minivolley è necessario il “certificato medico non agonistico”.

Quota di tesseramento e di iscrizione

L’iscrizione, comporta il versamento della quota associativa che comprende tesseramento, detta quota verrà stabilita dalla Società ad ogni nuovo anno sportivo, che inizia indicativamente a settembre e termina a fine maggio (eventuali allenamenti nel mese di Giugno verranno concordati con l’allenatore).

Il pagamento della quota societaria non garantisce la certezza della partecipazione alle gare. Per le categorie fino all’under 12 è garantita a tutti gli atleti la partecipazione alle gare in quanto riconosciuta attività promozionale. Dalle categorie successive l’attività viene considerata agonistica e la convocazione e/o la partecipazione è ad esclusivo ed insindacabile giudizio dello staff tecnico.

Eventuali difficolta nel versamento della quota, o richieste di rateizzazione dovranno essere comunicate al Responsabile Amministrativo. Il Consiglio direttivo valuterà caso per caso se accogliere le eventuali richieste avanzate.

Il mancato o parziale pagamento della quota può comportare delle sanzioni nei confronti dell’atleta che possono arrivare anche alla messa fuori rosa della stessa.

La quota societaria può essere restituita, dedotte le spese e in percentuale al tempo in cui si è usufruito dell’attività sportiva, soltanto in presenza di un divieto medico alla pratica sportiva.